Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/32

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358-368 EDIPO RE 29


non rivolga parola a me né a questi:
ché tu di Tebe sei l’empia sozzura.
edipo
360Queste parole spudoratamente
cosí tu lanci; e speri irtene salvo?
tiresia
Salvo già sono! È la mia forza il vero.
edipo
Chi te l’apprese? L’arte tua non già!
tiresia
Tu: che contro mia voglia a dir m’hai spinto.
edipo
365Che mai? Vo’ meglio apprenderlo. Ripetilo!
tiresia
Che mi cimenti a dir? Non hai compreso?
edipo
Non tanto ch’io creda sapere. Parla!
tiresia
Dico che tu sei l’uccisor che cerchi.