Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/43

Da Wikisource.
40 SOFOCLE 649-665

clitemnestra
Scontar dovrai, lo giuro per Artèmide,
tanta insolenza, come Egisto giunga.
elettra
Lo vedi? L’ira ti trascina. M’hai
concesso di parlare, e udir non sai.
clitemnestra
Concessi. E tu non lascerai che in sacro
silenzio i sacrifici adesso io compia?
elettra
Ti lascio, al sacrificio anzi t’esorto.
Né biasimo potrai lanciare piú
al labbro mio: ché nulla io piú dirò.
clitemnestra
alla schiava.
Tu che mi assisti, pomi d’ogni specie
porgimi, via, ché li offra, e preci levi
a questo Iddio, che ogni terrore sperdano.
E tu la voce mia segreta ascolta,
o Febo tutelar: ché non in mezzo
agli amici, favello; e non conviene
che alla luce del sol tutto s’esponga,
quando è costei vicina a me: ché poi,