Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/171

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pivi, e le ignobili tutto il contrario; oltra che si truova per precetto che l’uomo tuttavia alluoghi il cuore in donna di piú alta condizione che egli non è.

Silio. Che gente è quella che non fa stima dello amor delle donne nobili o non nobili?

Panfilo. Sono i platonici, cioè contemplativi della bellezza piú perfetta, che essi dicano che cjnsiste nello uomo, col mezzo della quale ascendano alla divina. Ma lasciamoli andare, essendo sospette le loro azzioni. Conciosiaché essi non s’aveggano che, se piacesse tanto loro la perfezzione, amarebbero piú tosto un uomo attempato che un giovanetto inesperto, e che, quando il giovane entra nell’etá virile, non lo lasciarebbero. Oltra che, essi non sanno che, lá dove può cader il desiderio inonesto del terreno amore, non può cader l’amor contemplativo compitamente perfetto.

Silio. Deh, se non vi rincresce, poiché noi siamo tanto a dentro, ditemi che governo fia il mio, essendo io innamorato in cosí fatta donna come voi volete che questa sia.

Panfilo. Cosi fatto come tu intenderai, considerando le mie parole.

Silio. Le considero, le gusto, le ascolto volentieri.

Panfilo. Primieramente tu hai da notare che io faccio differenza dall’innamorarsi a caso all’innamorarsi a volontá, cioè ad elezzione; onde il modo di governarsi nell’una e nell’altra specie non è tutto uno.

Silio. In che modo?

Panfilo. Colui che s’accende di bella donna, o che agli occhi di lui tale appaia, guidato dalla sua fortuna, non sa l’intrinseco del cuor di colei, non conosce s’ella è fèra o mansueta, s’ella è piacevole od aspra: e però non può l’animo in un tratto discórrere il modo che egli debbe tenere in acquistarla, non può fondarsi in se medesimo, non sa trovar armi atte ad espugnarla; perché, se bene egli pensa adoperare un effetto, forse che la medecina è contraria. Quell’altro, che s’elegge la donna conosciuta per innanzi da lui, non può se non aggiugnere a buon fine.