Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/364

Da Wikisource.

dire l’uso della desinenza «ano» in luogo di «ono» nella terza persona plurale dell’indicativo presente dei verbi della seconda e terza coniugazione: per esempio: «sogliano» invece di «sogliono»; «acconsentano» per «acconsentono», e via dicendo. Venne, al solito, trasformata tutta la punteggiatura del testo, ché questo non ha quasi mai punto fermo, e, quando c’ è, non è seguito dalla maiuscola; in quella vece abbondano le lettere maiuscole precedute da punto e virgola e da doppio punto. Poche furono le correzioni fatte: ad ogni modo segno le piú importanti. A p. 157, r. 36 «dico» in luogo di «dico che»; p. 168, r. 29 «so» per «sono»; p. 169, r. 31 «potessero» per «potesse»; p. 170, r. 6 «domandare» per «domanda»; p. 170, r. 30 «discoprire» per «discopri»; p. 176, r. 3 «qualunque» per «qualunche»; p. 176, r. 34 aggiunto «né» prima delle parole «le troppe risa»; p. 176, r. 25 «adoprandoti» per «adoprando»; p. 176, r. 34 aggiunto «né» dopo le parole «all’amante»; 177, r. 11 «la» per «lo»; p. 183, r. 23, aggiunto «con» innanzi alla parola «ricordi». Quanto al Sansovino e agli accenni a questo suo trattatello, oltre la menzione dello stesso autore nella sua lettera autobiografica (Il secretarlo, lettera a Gianfi/ippo Magnatimi), vedi E. Cicogna, Inscrizioni veneziane, iv, 31; G. Sforza, I. S., in Memorie della regia accademia di scienze di Torino , serie n, voi. xlvji (1897); M. Rosi, Scienza d’amore, p. 47; e F. Flamini, Il Cinquecento, p. 411.

Ili

«Dialogo della infinitá di amore» di Tullia d’Aragona

Del Dialogo della infinitá di amore di Tullia d’Aragona furono fatte due edizioni antiche (1) ed una moderna (2). Della moderna, curata dal Camerini pel Daelli, non si potè tener conto per le stesse ragioni che giá pel Raverta vennero allegate. La edizione giolitina del 1547 è abbondante di errori: perfino l’intestazione ha un errore di stampa ! Però non sono cosí gravi come al Camerini giá parve, ché egli pensò che le interruzioni, introdotte

(1) Dialogo della signora Tullia d’Aragona della infinilá di amore. Con grazia e privilegio. In Venezia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, mdxlvii (in 8», di pagine 79). La seconda edizione è dello stesso Giolito, 1552, ma in forma minore.

(2) Dialogo della signora Tullia d’Aragona della infinitá d’amore, colla vita scrilla dallo Zilioli. Milano, G. Daelli, 1864 ( Biblioteca rara, voi. xxvi). Il Camerini premise una breve introduzione.