Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/363

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del peso della moglie 357


meretrici. E cosí avviene a costoro che, avendo a guisa di donne pregne, l’appetito corrotto e lo stomaco guasto fuggono le cose buone, e, ansando, cercano le cattive. Percioché ne segue poi (quel che si vede non molto di rado) che i lor figliuoli o figliuole portan seco un segno demostrativo del perverso desiderio di chi gli produsse. Anzi, per aver in odio la donna (come d’Aristone efesio si legge), si mescolano con l’asina, dalla qual poi nasce una fanciulla, bella certo di tutto il resto, ma con le gambe somiglianti a la madre. Che, se bene il prender moglie non riesce ad ognuno a suo modo, non perciò segue che il matrimonio sia malvagio: ché ciò non sarebbe altro che un voler anche biasimar il fuoco perché fa fumo, l’acqua perché ci bagna, il sole perché ci disecca. Anzi si doverebbe pensare non esser cosa tra mortali tanto buona, che, mal usandola, o non divenga o pur non paia cattiva. A me pare che niuna dolcezza e tranquillitá sia al mondo pare a quella d’un ben fondato matrimonio, nel quale, quasí come ne l’etá dell’oro, non si sente «mio» nè «tuo», ma ogni cosa insin al corpo ed a l’animo è commune. Cerca sempre il marito di gratificarsi la moglie, e la moglie sollecita al governo del marito. Questi si affanna di fuori per acquistare, questa attende di dentro a conservare. Con la quale cambievole concordia nella seconda fortuna l’allegrezza moltiplica, e l’avversa con meno noia si sopporta. Ma tutto è nulla rispetto a la contentezza de’ figliuoli, la quale non si può avere senza questa grata ed amichevole compagnia. Percioché, oltre il dolce pegno che hanno l’uno dell’altro del loro amore e consorzio, vengono eglino di mano a mano a riguardar se stessi dentro quegli e veder ivi, come in politi e chiari specchi, la sembianza de’ corpi e degli animi loro. Oltre a ciò, vengono a crearsi insieme certi quasi pastori della loro vecchiezza, custodi e conservatori dell’acquistata casa e ricompensatori delle loro fatiche. Quale stato dunque può a questo agguagliarsi? qual compagnia trovarsi piú dolce, piú utile e piú fidata? o pur, malamente usandola (come il dí d’oggi si costuma di fare), qual mostro può dimostrarci piú terribile del matrimonio? Laonde si può ben dire non il matrimonio, che