Pagina:Tre croci.djvu/98

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tometteva; un sorriso che si mutava subito nella voce, gli disse:

— Non c’è da fare caso più di niente con lui!

Ma Niccolò, con mi ridere agro, che scherniva:

— Io non me ne intendo!

Poi, chinò la testa, e dopo un poco ronfava.

Il Nisard sfogliò, sul banco, il fascicolo del Magazine; battè la punta del bastone su le ginocchia di Niccolò, per salutarlo. Ma Niccolò finse di non destarsi. Quando sentì ch’era escito, fece uno sbadiglio lungo come una ragliata, a più riprese, e disse:

— Non so perchè i quadri debbono stare nei musei, e invece non li danno a me, per venderli! Caro Giulio, senza un quadro di autore vero, saremo sempre miserabili.

Giulio, pensieroso, rispose:

— Lo so! Ma bada se ti riesce a staccarne almeno qualcuno da dove li tengono chiusi a chiave.