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quarta epoca dell’umanità inaugurata dal pensiero italiano, non sa scrivere una circolare»1.

Lato buono. — È però vero che in alcuni dei suoi principii teorici, l’unitarismo religioso, il rafforzamento del poter regio, egli persistette con costanza rara anche negli uomini politici più sani.

Ed è verissimo che qua e là nei suoi libri brillano dei tratti geniali. - Eccone alcuni:

«L’uomo che non sente odio per le cose laide o inique che ingombrano la nostra vita sociale è una menzogna di cittadino, un eunuco di mente e di cuore (Forche, 21).

I sistemi parlamentari non fungono bene perchè non permettono che gli ottimi sieno in alto ed i nulli in fondo (Forche, 3)», il che è però tolto alle Decadi di Macchiavelli.

«Un uomo che porta nel cranio un’idea sarà sempre più forte di un milione d’uomini che non abbiano in tasca che un interesse (n. 27).

Io credo la libertà più salvaguardata da un suffragio ristretto che da un suffragio allargato.

La nazione è venuta in termini di così profonda anarchia morale che può dar occasione e materia anche all’ultimo dei cittadini di suscitare un incendio, una rivoluzione morale, una santa insurrezione civile contro mali che offendono la monarchia.

Temeva l’avanzarsi della vituperosa e mala compagnia dei demagoghi, temeva le sorti dell’America

  1. Vedine una raccolta curiosa nel libro del prof. Pierantoni: Sub lege Libertas. — Roma, 1884, 2a ed., pag. 83, 85, 108, III.