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Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/529

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Trento. 525

nominato Bastione, ò Balovardo nel Monte fabricato in parte da Veneti, come mostran l’Armi. E di forma rotonda con Mura grossissime regolari di viva Pietra, e così forti, che fanno fin testa à’ Dirupi, che tal’hor gli diroccano in Capo senza offesa. [Torre di Piazza in Riva, notabile.] Finalmente guardasi il Porto di Riva dalla Torre di Piazza detta Aponalis. E di Mura fortissime di viva Pietra in quadro molto alta con Cuppola à torno difesa da Balaustri, e coperta di Piombo. Vi si battono, e mostran l’hore, e Vi stà la Campana, che regge le funtioni del Publico.

[Arma della Città di Riva, quale.] L’Arma, ò Impresa della Città di Riva sono sù l’Onde del Lago due Torri unite per Via d’una Scala, stando nell’alto una Barca à Vele gonfie in Campo libero co’l motto: Liberaliter, come à punto vedesi nel Luogo di Communità.

[Etimologia del nome di Riva.] Quanto all’Etimologia del Nome, Riva chiamossi Formosa Octis, la bella Otti, per interpretatione à me ignota. Chiamossi Ripa dalle Sponde del Lago, dove stà; e doppo si disse Riva dal Rivo di Sangue nella strage horribile de’ Franchi, trucidati dal Rè de’ Longobardi Grimoaldo, come altrove si notò, inherendo al Pincio, e ne parla il Biondo.

Del Nome di Riva scrisse un Ingegno celebre così:

Nomine de Ripæ contendunt Sanguis, & Unda,
Vult Rivam Sanguis; Ripam Aqua: lis gravis ergo.
Sanguinis à Rivo vult dictam Sanguis: at Unda,