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542 | Trento. |
Tassi, Marmotte, e Volpi. Le Pesche non meno vi sono proprie, per i diversi Laghi nel Monte, dove nascono Salmarini; si come nella Sarca, & altri Alvei abbondano le Trutte, e i Capitoni. Le Trutte, per cosa rara vengono di tre sorti, nere, dorate, e bianche; con esser però le nere le migliori, à mio gusto.
[Frutti Montani in Rendena, & herbe, quali.] Per Frutti Montani di Rendena s’hanno tutta Estate Fraghe, Giasine, ò Mirtilli, & Ampomole, ne vi mancano Selve di Cerase, e d’Avellane, senza dir del Ginepro, e Faggio. E di notabile regnano Funghi à furia anco de’ migliori: se pur ponno mai legitimarsi per buoni i Funghi, Figli spurij della Terra. Per Herbe, e Fiori Silvestri questa Valle vale assai, con haver semplici Medicinali de’ più eletti, massime in Campei, che n’è il Luogo. Del resto i Monti di Rendena, à dirlo propriamente, sono de’ più belli, e ben vestiti, che m’habbi visto, non ostante, che vi fossi nel fin d’Ottobre, da cui feci conseguenza de’ Mesi estivi.
[Rendena vera Valle.] E quì soggiungo, essere la Rendena una vera Valle, che stesa, e raccolta di Piano, e Monte, serve in un’ al piede, e appaga l’occhio. Che se altri scrisse, essere Rendena Val’aspera, horrida, e dirupata, ò non la vidde, ò volle intendere la strada, per andarvi com’ io feci dalla parte di Casalio, Via veramente invia, & che fà horrore, per essere lastricata non che d’alte rupi, di precipitij.
Trà i Seni di Monte, ò Convalli, che s’aprono in Val Rendena, è singolar quella detta Genova,