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Trento. | 573 |
Marchetti, l’Aromatario Stefano Eggen, ambi Cittadini di Trento. Potendosi dire che in tal genere Bondone si possa metter con il Monte di Cles prenominato: tutto che di Bondone non faccia alcuna mention’ il Mattioli, forsi perche non vi fù.
[Sommità di Bondone detta Horto d'Abramo, quale.] Hor questa seconda sommità, ò Horto d’Abramo (dove non si può salir senza pericolo di precipitio) poggia così alto, che se non trapassa le Nubi, come il Monte Olimpo, sembra, che vi confini. E perciò domina liberamente un gran tratto di Retia, ò sia Tirolo, e nell’Italia trà gli altri Luoghi, quasi scopre Venetia la Reina del Mar’Adriatico. Ma sopra tutto dà nell’occhio la bella Val Lagarina, della quale dirò alquanto, calato che sarò giù da Bondone. Vedesi poi da questo Monte il Tratto di lungo l’Adice, e quel di Merano co’l Paese d’Eppen è trà una popolatione di Villaggi, e Castelli il Corso del Fiume Adice stesso, che và tortuoso, e non poco si rende Portuoso.
[Fieni di Bondone quali.] In Bondone i Fieni riescono de’ più eletti, & una volta l’anno si tagliano in Agosto da gran numero di Segatori, che vi concorrono. A misura poi de’ Fieni vi s’allevano Armenti, & si fabricano laticinij di qualità. Vi stanno alcuni Masi, ò Malghe per i Pastori, e tal’hor vi sono divertiti à Caccia, e frescura li Vescovi, come han fatto i Prencipi Madrutij al loro tempo.
E fama, che nelle Viscere di Bondone sia una Miniera d’Oro: ma così ardua, e profonda, che, per iscavar questa in atto remoto, un’altra vi vorria in atto prattico.