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Trento. | 583 |
di Borea restando nevoso, & aggiacciato, per sino i Laghi. Le Nevi, che vengon’ alte, durano per il meno fin’à Maggio, e sù le maggiori Cime non solo vi stanno tutto Giugno: ma cadendo tal’hor’ anche in Agosto, fan nel più bello sbandar le Pecore, & Armenti, che vi pascono del Paese; & anco esteri. Oltre le annue in Pinè, regnano ancor Nevi perpetue, come trà gli altri siti in Fregasoga il Giaccio si tien passato in Christallo. [Inverno in Pinè come si passi.] Non ostante però il rigor del Verno, e delle Nevi, se la passano i Pinaitri assai bene sù’l commodo delle Legne, e delle Stufe, come sù l’industria propria dell’essercitio; e più sù la Providenza di Chi: Dat Nivem, sicut Lanam. Anzi i Laghi, che restano aggiacciati, servono di Christallino Carro, per condur fuori delle Selve i tanti Legni, che per altro converria farli passar per via invia, e troppo lunga; che così sdruciolano per la più breve.
[Herba Ros Solis in Pinè] Nascono in Pinè varie spetij di semplici Medicinali; e per rarità cogliesi il Ros Solis, Ruggiata del Sole. Ella è una ben picciola Pianta, che trà il verde suo natio mischia color purpureo: ma cangiante. Riceve la Ruggiata, e la trattien sù le Foglie conglobata in lagrime, come Perle; senza che il Sole ne men sù’l meriggio le possa dissolvere, ò disseccare. Si coglie tal’Herba ne’ giorni di Canicola, che all’hora solamente tiene la sua Virtù; e quelle Gocciole, che vengono essere distilli, ò quint’Essenza di Sole, si tengono in preggio appresso gli Aromatarij, & anco Prencipi. Nasce il Ros Solis anche in Val Giodi-