Pagina:Trento sue vicinanze 1836.djvu/86

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diligente e studiata coltura esercitata senza risparmio di fatiche e di spese. Quello che al forestiere dee parere incomprensibile si è, che, non mancando punto il paese di acqua onde irrigare, si veggono pochissimi prati. I Trentini dicono che torna loro a maggiore vantaggio lo attenersi al presente genere di coltura e comperare il fieno. Sapranno essi conoscere il loro meglio; ma all’osservazione che scarseggiasi molto di bestiame, e, perchè il poco che si ha è nutrito anche colla paglia, vi è difetto di concime, non si è ancora udita risposta che possa appagare. Anche su le viti che si coltivano nel piano potrebbonsi fare osservazioni e calcoli da indurre qualcuno a sradicare, o diradare almeno le, quasi direi, selve di salici che sono ingombro fatale alle campagne, le quali non avendo a nutrire questi parassiti darebbero e miglior uva e grano più buono e più abbondante. Ad onta però di questi inconvenienti maturano ne’ campi orzo, segale, frumento e maiz, che qui dicono Zaldo, in discreta, non però sufficiente quantità. Gli orti somministrano erbaggi teneri e saporiti, tra i quali primeggiano gli asparagi, la lattuga, l’indivia, i ramolacci, le barbabietole, i cocomeri, le carote, le