Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/231

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SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE. 2^

gno, e di vita infelice; o che Dante con animo tanto più grato quanto gli esempj di generosità fra le fazioni politiche sono rari, non abbia potuto intitolare una Cantica del suo poema a un nemico de’ Ghibellini; ed infatti le sue parole esaltano gii individui di quella casa, perchè non partecipavano dell’avarizia e della villania degli altri capitani delle due parti. La circo- stanza a ogni modo che Morello era guelfo, va pur notata e contrapposta agli aneddoti della lunghissima stanza di Dante nella sua casa;’ e a’ meriti di un altro Malaspina acerrimo ghibellino.

LXXXV. Le lodi agli Scaligeri sono più magnifiche , e det- tate dalla speranza; e queste ai Malaspina sono più calde della memoria de’ benefizj ; ma non però schiettissime di censura. Onde se egli avesse allora finito, e lasciato leggere tutto il Poema agli ospiti suoi, non so quanto l’avrebbero ringraziato della sua gratitudine. Procedendo a salire il monte, s’avvenne nell’ombra di Papa Adriano IV, e gl’intese dire :

Nipote ho io di là clie ha nome Alagia, Buona da se, pur che la nostra casa Non faccia lei, per esemplo, malvagia 2.

Alagia nata de’ Conti de’ Fieschi, e che non pare lodata se non perchè risalti maggiore il vituperio alla sua famiglia, era mo- glie di Morello. Gli anni, e mesi e giorni ne’ quali il Poeta, da che v’arrivò nel 1307, rimase co’ Malaspina, sono ravviluppati nelle controversie intorno a’ suoi viaggi; uè oltre alla Lettera Dedicatoria del Paradiso, il Poeta ha lasciato memoria veruna : onde non trovi due storici critici, antichi o moderni, che non lo conducano a pellegrinare in luoghi diversi. Cane nel titolo della Lettera è nominato Signor di Vicenza; né s’impadronì di quella città che a mezzo l’anno 1311; né la fama delle sue vit- torie e della sua grandezza che animavano i Ghibellini e atter- rivano i Guelfi in Italia, e indussero Dante a visitarlo in Ve- rona ’, incominciarono se non dopo il 1314. Onde la Lettera fu scritta fra quell’anno e il 1319; quando Cane cominciò a por- tare il titolo di capitano della lega ghibellina; il che non è nella lettera. Or la circostanza riferita qui addietro dal Boc- caccio, che i canti della Commedia non sì tosto finiti arriva- vano a Cane della Scala, ed eilasc lavane copie a chine voleva \ ripugna a tutte le ragioni addotte contra la ipotesi che il Poema fosse mai promulgato innanzi la morte dell’autore; e ripugna alla Lettera Dedicatoria : anzi pare che mentre Dante si stava scrivendola, Cane non avesse notizia delle altre Cantiche più


1 Boccaccio, Vita di Dante, e quasi tutti i commentatori della Commedia: pur nondimeno vedi qui appresso, soz. LXX.XV1H.

2 Purgatorio, XIX, 42-44.

3 QUI dietro, sozz. XLJX e LIII. k4 Qui dietro, sez. X