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Maurizio Codogno 9


§2 Da questa descrizione si direbbe che lo iato tra cultura scientifica e umanistica sia una delle tante tristi peculiarità italiane, ma non è esattamente così. In ambito anglosassone, il saggio di Charles Percy Snow del 1959 The Two Cultures è seminale. Snow1 si chiedeva perché sembravano esserci due mondi culturali separati: molti scienziati2 facevano fatica a leggere testi classici come i racconti di Dickens, ma soprattutto i letterati sembravano essere assolutamente impervi a una qualunque nozione scientifica, nonostante la seconda guerra mondiale fosse stata vinta anche e soprattutto per le innovazioni tecnologiche, dal radar al decrittaggio dei codici segreti dell’Asse.3 Insomma, tutto il modo è paese. Qualche tempo dopo Snow attenuò questo giudizio, riconoscendo che in fin dei conti gli pareva che le posizioni dei due campi si fossero un po’ avvicinate. Se devo dirla tutta, non mi pare proprio sia così; soprattutto la distanza sembra


  1. Snow era un chimico ma anche uno scrittore, quindi aveva ben presente il problema delle due culture.
  2. Userò i termini “scienziato” e “letterato” nel significato più ampio di “di formazione scientifica / umanistica”, per mia comodità di scrittura. Intendo insomma gente qualunque, non soloni o luminari.
  3. No, non la bomba atomica. È indubbiamente stata una conquista tecnologica legata alla guerra, ma non è servita per vincerla.