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Una cultura è meglio di due 14

universitario di matematica che sostenne prese D, insomma un 18; i suoi ricordi principali arrivavano da un corso seguito alle superiori e tenuto da un tal professor E. Robert Goris «dei corsi di matematica applicata I e II della Sr. High School of U...», come racconta in Tutto, e di più (Everything and more, E&M, in originale),1quindi le sue conoscenze di base non


    credono i formalisti, o sia una creazione di noi esseri umani, come dicono gli intuizionisti. Wallace si direbbe far parte di quest’ultimo gruppo.

  1. Come da nota a pagina 21 di E&M. Peccato che non esista alcuna traccia di questo professore: è pertanto ragionevolmente certo che DFW se lo sia inventato. I vari esempi molto istrionici di spiegazioni matematiche che DFW presenta a nome di Goris, tipo quella del fazzoletto rosso a pagina 75, dovrebbero essere tratti dal folklore matematico: io personalmente non ne conoscevo nessuno, ma sono simili ad altri che si tramandano di generazione in generazione. Negli archivi di Austin dove sono conservati molti dei suoi libri c’è in effetti una collezione di libri divulgativi di matematica da cui potrebbe averli tratti. La mia ipotesi è che Goris sia una sorta di alter ego di Wallace: il professore che lui avrebbe voluto avere, o meglio che avrebbe voluto essere se in un’altra vita avesse scelto la carriera matematica anziché quella letteraria. D’altra parte, in IJ quasi tutti i personaggi principali sono alter ego di Wallace, almeno in qualche sfumatura, da Jim Incandescenza a Don Gately. Perché non averne uno anche qui?