Pagina:Una questione di grammatica razionale.pdf/5

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la seconda, la prima proposizione rimane vera, la seconda è falsa.

Il grande glottologo francese M. Bréal, nell’Essai de sémantique, Paris, 1899, chap. 19, dice: «Il y a des langues qui ne distinguent pas les categories». La stessa osservazione è ripetuta più volte dal grande glottologo inglese Max Müller. Per esempio nel libro «The science of Thought», London, 1887, egli spiega che le dieci categorie di Aristotele:

Οὐσία, ποσόν, ποιόν, πρός τι, ποῦ, ποτέ, κεῖσθαι, ἔχειν, ποιεῖν, πάσχειν,
dopo essersi fuse, decomposte e trasformate, diedero luogo alle dieci parti del discorso delle grammatiche posteriori. Il Max Müller osserva che Aristotele trasse le dieci categorie, non dalle grammatiche greche ancora da scriversi, ma dalla lingua greca. E che se egli, invece che greco, fosse stato semita o cinese, avrebbe fatto una differente classificazione in categorie.

Ma possiamo osservare il carattere formale delle categorie grammaticali, nelle lingue nostre senza ricorrere alle lingue non europee.

Considero ad esempio la proposizione di Fedro [1,6] «Sic est locutus leo: ego primam tollo, nominor quia leo».

Qui egoleo. Ma leo è sostantivo secondo le grammatiche, ego è pronome, dunque:

pronome ═ sostantivo,

cioè ogni pronome è un sostantivo ed ogni sostantivo può essere rappresentato da un pronome questo, quello.

La differenza fra sostantivo e pronome non è pertanto reale; essa è formale e precisamente morfologica; i pronomi latini hanno una declinazione differente dalle cinque dei sostantivi propriamente detti, quindi conviene in grammatica di farne una categoria a parte.

L’identità fra pronome e sostantivo è indicata dalla stessa parola pronome, che significa letteralmente: che fa le veci di un nome o sostantivo, ma che si deve intendere che ha il valore di un sostantivo.

Il valore di un pronome cambia con il contesto del discorso, secondo la persona che parla ed a cui si parla. Ma ciò non modifica l’eguaglianza fra pronome e nome. Anche in algebra le lettere x ed y hanno un valore variabile colla questione. Ma se in una questione risulta x ═ 2, segue che x è un intero, pari e primo al pari di 2, così