Pagina:Una sfida al Polo.djvu/77

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l’equipaggio dell’automobile 71


— Eh!... Chi non lo sa che voi lottate per conquistare quell’indiavolata ragazza?

— Indiavolata!... Avete ragione, è il suo vero nome. Amereste voi, Walter, una simile donna? Ditemelo francamente. —

Il giovane inglese arrossì come una fanciulla, poi scuotendo il capo e lisciandosi con un certo sussiego i suoi baffettini biondi appena nascenti, disse:

— Io, come inglese, no!...

— Forse.... avete ragione, — rispose il canadese, corrugando la fronte. — Queste americane.... —

Si arrestò di colpo, udendo squillare il campanello.

— Ci deve essere qualcun altro che desidera di venire al Polo a gelare con me, — disse poi.

Lo studente bocciato era diventato pallidissimo ed aveva guardato il canadese con estrema ansietà.

— Rassicuratevi, — disse il canadese, a cui nulla era sfuggito. — Si presentassero anche James Ross, il famoso navigatore dei mari antartici, o Mac-Clure, il più ardito, per mio conto, dei navigatori artici, od anche l’ammiraglio Franklin in persona, morti purtroppo da tanti anni, non li accetterei dopo di voi. Potete quindi essere assolutamente tranquillo, giovanotto, perchè io conto.... —

In quel momento il gigantesco portiere comparve, dicendo:

— Padrone, vi è un uomo che ha in mano un giornale, e che desidera parlarvi.

— Introducilo, Perrot. È un altro che vuole andare lontano in mia compagnia.

Vedremo. —

Un istante dopo un uomo sui trent’anni, bruno quasi come un portoghese od uno spagnuolo, con un occhio chiuso ed una rada barbetta nerissima, entrava nel gabinetto del canadese.