Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/111

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ARCHITETTURA. 15
la caua, quando ſi taglia, è piu tenero aſſai, che quando è ſtato cauato, & che vi ſi lauora con piu facilità. Vero è che biſogna per la maggior parte lauorarlo con martelline, che habbiano la punta, come quelle del Porfido, & nelle gradine vna dentatura tagliente dall’altro lato. D’un pezzo della qual ſorte pietra che era ſtaccato dal maſſo, n’ha cauato il Duca Coſimo vna Tazza tonda di larghezza di braccia dodici, per ogni verſo, & vna Tauola della medeſima lunghezza, per lo palazzo, e giardino de’ Pitti. Cauaſi del medeſimo Egitto, & di alcuni luoghi di Grecia anchora certa ſorte di pietra nera detta Paragone, laquale ha queſto nome, perche volendo ſaggiar l’oro s’arruota ſu quella pietra, & ſi conoſce il colore, & per queſto paragonandoui ſu vien detto Paragone. Di queſta è vn altra ſpecie di grana, & di vn altro colore, ᵱche no͂ ha il nero morato affatto, & non è gentile: che ne fecero gli antichi alcune di quelle ſphingi, & altri animali, come in Roma in diuerſi luoghi ſi uede, & di maggior ſaldezza vna figura in Parione d’uno Hermaphrodito accompagnata da vn’altra ſtatua di Porfido belliſſima. Laqual pietra è dura a intagliarſi, ma è bella ſtraordinariamente, & piglia vn luſtro mirabile. Di queſta medeſima ſorte ſe ne troua anchora in Thoſcana ne’ monti di Prato, vicino a Fiorenza a x. miglia, & coſi ne’ monti di Carrara, della quale alle ſepolture moderne ſe ne veggono molte caſſe, & dipoſiti per i morti, come nel Carmine di Fiorenza alla capella maggiore, doue è la ſepoltura di Piero Soderini (ſe bene non vi è dentro) di queſta pietra: & vn padiglione ſimilmente di paragon di Prato tanto ben lauorato, & coſi luſtra͂te, che pare vn Raſo di ſeta, & non vn ſaſſo intagliato, e lauorato. Coſi ancora nella incroſtatura di fuori del tempio di Santa Maria del Fiore di Fiorenza, per tutto lo edificio è vna altra ſorte di marmo nero, & marmo roſſo, che tutto ſi lauora in vn medeſimo modo. Cauaſi alcuna ſorte di marmi in Grecia, e in tutte le parti d’Oriente, che ſon bianchi, & gialleggiano, & traſpaiono molto, iquali erano adoperati da gli antichi per bagni, & per ſtuffe, & per tutti que’ luoghi, doue il vento poteſſe offendere gli habitatori. E hoggi ſe ne veggono ancora alcune fineſtre nella tribuna di San Miniato a monte, luogo de’ monaci di Monte Oliueto in ſu le porte di Firenza, che rendono chiarezza, & no͂ vento. & con queſta inuentione riparauano al freddo, & faceuano lume alle habitationi loro. In queſte caue medeſime cauauano altri marmi ſenza vene, ma del medeſimo colore, del quale eglino faceuano le piu nobili ſtatue. Queſti marmi di tiglio & di grana erano finiſſimi, & ſe ne ſeruiuano anchora tutti quegli, che intagliauano capitegli, ornamenti, & altre coſe di marmo per l’architettura: & vi era͂ ſaldezze grandiſſime di pezzi, come appare ne’ giganti di monte Cauallo di Roma, & nel Nilo di Beluedere, e in tutte le piu degne, e celebrate ſtatue. & ſi conoſcono eſſer Greche, oltra il marmo, alla maniera delle teſte, & alla acconciatura del capo, & a i naſi delle figure, iquali ſono dall’appiccatura delle ciglia alquanto quadri fino alle nare del naſo. & queſto ſi lauora coi ferri ordinarij, & co i trapani, & ſi gli dà il luſtro con la pomice & col geſſo di Tripoli col cuoio, & ſtruffoli di paglia.
Sono nelle montagne di Carrara, nella Carfagniana vicino a i monti di Luni, molte ſorti di marmi, come marmi neri, & alcuni che traggono in bigio, & altri che ſono miſchiati di roſſo, & alcuni altri, che ſon con vene bigie,



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