Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/170

Da Wikisource.
72 PROEMIO

non solamente lo abbassamento di cosi grande imperio: Ma la rovina del tutto, et massimamente di Roma stessa, con la quale rovinarono del tutto parimente gli eccellentissimi Artefici, Scultori, Pittori, et Architetti, lasciando l’arti, et loro medesimi, sotterrate, et sommerse, fra le miserabili stragi, et rovine di quella famosissima Città. E prima andarono in mala parte la pittura, et la scoltura come arti che piu per diletto, che per altro servivano: e l’altra cio è l’architettura come necessaria, e utile alla salute del corpo, andò continuando, ma non gia nella sua perfezzione, e bontà. Et se non fusse stato, che le sculture, e le pitture rappresentavano inanzi agl’occhi di chi nasceva di mano in mano, coloro, che n’erano stati honorati per dar loro perpetua vita; se ne sarebbe tosto spento la memoria dell’une, e dellaltre. La dove alcune ne conservarono per l’imagine, e per l’inscrizioni poste nell’architetture private, e nelle publiche, cioè negli anfiteatri, ne’ teatri, nelle Terme, negli aquedotti, ne’ Tempij, negli obelisci, ne’ collossi, nelle piramidi, negli Archi, nelle conserve, e negli Erarij, e finalmente nelle sepulture medesime; delle quali furono distrutte una gran parte da gente barbara, et efferata, che altro non havevano d’huomo, che l’effigie e ’l nome. Questi fra gli altri furono i Visigothi, i quali havendo creato Alarico loro Re assalirano l’Italia, e Roma, e la saccheggiorno due volte e senza rispetto di cosa alcuna. Il medesimo fecero i Vandali venuti d’Affrica con Genserico loro Re; il quale non contento a la roba, e prede, e crudeltà, che vi fece, ne menò in servitù le persone con loro grandissima miseria, e con esse Eudossia moglie stata di Valentiniano Imperatore stato amazzato poco avanti da i suoi soldati medesimi. Iquali degenerati in grandissima parte dal valore antico Romano, per esserne andati gran tempo innanzi tutti i migliori in Bisanzio, con Gostantino Imperatore, non havevano piu costumi, ne modi buoni nel vivere. Anzi havendo perduto in un tempo medesimo i veri huomini, e ogni sorte di virtù; e mutato leggi, habito, nomi, e lingue; tutte queste cose insieme, e ciascuna per se, havevano ogni bell’animo, e alto ingegno fatto bruttissimo, e bassissimo diventare. Ma quello, che sopra tutte le cose dette fu di perdita, e danno infinitamente a le predette professioni, fu il fervente zelo della nuova Religione Christiana; la quale dopo lungo, e sanguinoso combattimento, havendo finalmente con la copia de’ miracoli, e con la sincerita delle operazioni abbattuta, e annullata la vecchia fede de Gentili; mentre che ardentissimamente attendeva con ogni diligenza a levar via, et a stirpare in tutto ogni minima occasione, donde poteva nascere errore; non guastò solamente, o gettò per terra tutte le statue maravigliose, et le scolture, pitture, Musaici, e ornamenti de fallaci Dij de Gentili; Ma le memorie anchora, et gl’honori d’infinite persone egregie. Alle quali per gl’eccellenti meriti loro dà la virtuosissima antichità erono state poste in publico le statue, e l’altre memorie. In oltre per edificare le Chiese a la usanza Christiana, non solamente distrusse i piu onorati Tempij degli Idoli; ma per far diventare piu nobile, et per adornare San Piero oltre agli ornamenti, che da principio havuto havea spogliò di Colonne di pietra la Mole d’Adriano, hoggi detto Castello Santo Agnolo; e molte altre, le quali veggiamo hoggi guaste. Et avvenga che la Religione Christiana non fa


cesse