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LUCA DELLA ROBBIA 267

Dopo queste cose, intendendo che in Fiorenza non era rimaso se non Luca suo fratello, trovandosi ricco e solo al servigio del re Francesco, condusse ancor lui in quelle parti, per lasciarlo in credito e buono aviamento; ma il fatto non andò così, perchè Luca in poco tempo vi si morì, e Girolamo di nuovo si trovò solo e senza nessuno de’ suoi; per che, risolutosi di tornare a godersi nella patria le ricchezze che si aveva con fatica e sudore guadagnate, et anco lasciare in quella qualche memoria, si acconciava a vivere in Fiorenza l’anno 1553, quando fu quasi forzato mutar pensiero; perchè, vedendo il Duca Cosimo, dal quale sperava dovere essere con onor adoperato, occupato nella guerra di Siena, se ne tornò a morire in Francia. E la sua casa non solo rimase chiusa e la famiglia spenta, ma restò l’arte priva del vero modo di lavorare gl’invetriati, perciò che, se bene dopo loro si è qualcuno esercitato in quella sorte di scultura, non è però niuno già mai a gran pezza arivato all’eccellenza di Luca vecchio, d’Andrea e degl’altri di quella famiglia. Onde, se io mi sono disteso in questa materia forse più che non pareva che bisognasse, scusimi ognuno, poichè l’avere trovato Luca queste nuove sculture, le quali non ebbero, che si sappia, gl’antichi Romani, richiedeva che, come ho fatto, se ne ragionasse allungo. E se, dopo la vita di Luca vecchio, ho succintamente detto alcune cose de’ suoi descendenti che sono stati insino a’ giorni nostri, ho così fatto per non avere altra volta a rientrare in questa materia. Luca dunque, passando da un lavoro ad un altro, e dal marmo al bronzo e dal bronzo alla terra, ciò fece non per infingardagine, nè per essere, come molti sono, fantastico, instabile e non contento dell’arte sua, ma perchè si sentiva dalla natura tirato a cose nuove, e dal bisogno a uno essercizio secondo il gusto suo e di manco fatica e più guadagno. Onde ne venne arricchito il mondo e l’arti del disegno d’un’arte nuova, utile e bellissima, et egli di gloria e lode immortale e perpetua. Ebbe Luca bonissimo disegno e grazioso, come si può vedere in alcune carte del nostro libro, lumeggiate di biacca; in una delle quali è il suo ritratto fatto da lui stesso, con molta diligenza, guardandosi in una spera.

IL FINE DELLA VITA DI LUCA DELLA ROBBIA SCULTORE