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relazione di pietro gritti 123

nata di una sorella del duca Vicenzo, ed ha dato segni del contento che ha sentito della sua assunzione all’imperio con diverse publiche feste, che furono fatte in tempo ch’io mi ritrovavo in Mantoa.

Delli pensieri che possi avere il signor duca di accostarsi scopertamente piú ad una che all’altra aderenzia e di apertamente dechiarirsi o per francesi o per spagnuoli, poco posso dire alle Signorie Vostre eccellentissime oltre quanto ho detto di sopra, perché il formar questo giudizio non è opera da ridurre a fine in pochi di, ma con lungo tempo e con una continuata osservazione. È sempre cosa difficile il far giudizio degli interni pensieri de’ prencipi, ma il scovrir ed il penetrar ne’ dissegni d’un prencipe nuovo è cosa molto pericolosa, poiché questo giudizio conviene esser fondato non nelle operazioni, che dechiarano molto bene i secreti dell’animo, ma sopra conghietture, che riescono molte volte fallaci. Oltre che, il prencipe nuovo si può mutar, perché si dice communemente, e l’esperienza anco lo dimostra, che i prencipi spesse volte non hanno modo né poter da resister alla forza che usa ed alla violenza che fa il tenere superioritá sopra gli altri ed il dominar. Dirò solamente questo: che, ragionandosi in Mantoa, come si fa, di questi affari, da alcuni ho sentito a dire che credevano che il duca non dovesse tenere, in questo, modo diverso da quello che ha tenuto sempre il duca suo padre, dicendo questi che era piú verissimile che avesse a governarsi con l’essempio domestico che con quello de’ altri prencipi, che in Italia seguitano scopertamente la fazione spagnuola o che per l’avvenire la potessero seguitare. Che l’inclinazione del duca e li costumi suoi naturali ne davano buon indizio, dimostrando lui animo grande e generosi pensieri, i quali lo persuaderanno sempre a voler sostentare la sua dignitá, a non ricevere pensioni ed a non privare la sua casa di quel titolo, che professa di avere in Italia, d’indipendente. Che l’istesso le persuaderá sempre la parte che ha come prencipe italiano nell’interesse che si conservi la libertá di questa provincia. Che, avendo un Stato cosí commodo a chi aderirá in occasione di rottura, il servizio suo ricerca che