Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/157

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relazione di gioanni da mulla 151

Faccia il signor Dio che ne segua quel bene che è necessario, e per qualche via non conosciuta dagli uomini vi ponga la forte e potente sua mano, ché a me basta aver portato con ogni riverenza alla Serenitá Vostra questo tanto, passando ad altro e portandomi al fine con ogni celeritá.

Il Consiglio del signor duca di Mantova consta per l’ordinario di quattro soggetti, che sono il vescovo di Diocesarea, Chieppio, Iberti e Striggio. Attende il vescovo solamente alle consultazioni; ma gli altri hanno anco carico di notar e di far rispedizioni necessarie. Li negozi di Mantova, del Monferrato e di Francia sono raccommandati al Chieppio. L’Iberti ha cura delle cose di Venezia e di Germania, ed il Striggio di quelle di Spagna, di Milano e di Genova. Il Chieppio ha universale concetto veramente d’esser buono e fedele ministro, e per tale è stimato anco dal signor duca, tutto che non vi siano mancati degli emuli, che, con censurare le relazioni che ebbe egli giá col governator di Milano nelle passate occorrenze, abbino procurato di poner in dubio la sua fede, prendendo essi tanto maggior fomento per opprimerlo quanto che egli, per esser modesto e piú tosto freddo, poco s’aiuta per avanzar la sua fortuna con Farti, come fanno gli altri. Ma in effetto è molto intelligente e pratico delle cose del padrone. È ministro piú vecchio d’ogni altro; ogni sua buona fortuna riconosce dal duca Vicenzo; ha tutto il suo nel Mantovano; è ricco assai, ha un bellissimo palazzo in Mantova e, per quanto anco si tiene, molti danari contanti; ed è insomma grandemente stimato. Mi disse il signor duca che egli possedeva pienissimamente tutto il negozio del Monferrato, nel quale aveva le mani giá tanto tempo, e che voleva che venisse a darmene una distinta e copiosa informazione.

Il vescovo di Diocesarea è calavrese e vescovo della chiesa di Santa Barbara, capella del signor duca. Vogliono che abbi molte lettere: è però molto pretendente ed in sospetto di poco buon servitor del padrone, del quale non ha anco la grazia stabile, perché quando ha avuto parte delli negozi e quando s’è ritrovato affatto escluso. S’avanza però egli con la sagacitá