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mirabilmente, dissimulando talora le mortificazioni del signor duca e portando il tempo innanzi per arrivare a’ suoi fini.

Il conte Iberti è suddito del signor duca del Monferrato, ma allevato in Spagna, onde ha nome di molto interessato con quella parte.

Il conte Striggio è da poco tempo entrato al carico di consiglierò ed è stimato buon ministro.

A questi quattro s’aggiongono al Consiglio ancora per il piú il marchese Federico Gonzaga, generai dell’arme al presente del signor duca, e don Giovanni Gonzaga, tutti doi della casa. II primo è cavalliere di somma bontá e buon volere; il secondo è di vivacissimo ingegno, s’avanza in quanto può, procura di aver sempre l’orecchie del signor duca, e, per esser stato molte volte in Spagna, ove pur si ritrova per ambassatore anco al presente, e per aver pensione da quella corona, si comprende portar vivamente gl’interessi degli spagnuoli, e vien tenuto grandemente parziale e interessato con loro.

Introduce ben spesso anco il signor duca nel Consiglio il secretario Magno per le cose di Roma, persona da bene, ma di pochi favori per ascender a maggior grado.

Il principe don Vicenzo entra nel Consiglio sempre che vuole, e nelle materie gravi in particolare viene chiamato dal signor duca con madama di Ferrara, che ha finissimo giudizio nelle cose di Stato ed è signora di gran senno e di molta cognizione in tutte le cose, se bene, come ho detto, per propria elezione vive retirata quanto piú può.

Tratta il signor duca con i suoi ministri con molta gravitá. Mostra tenir sospetto di alcuni di loro, e nelle materie di grazia particolarmente li ha legate strettamente le mani. S’intende che un giorno li chiamasse tutti e con maniera grave li dicesse: che delle cose andate non ne voleva parlare, ma che nell’avvenire procedessero in modo che non li capitassero indolenze o querelle di loro, perché ne averebbono essi pagata severamente la pena. E pare che da certo tempo in qua si governi ognuno con molto rispetto e timore, né parlino essi se non vengono dall’Altezza Sua ricercati. Ed ho inteso che questo negozio de’