Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/17

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relazione di alvise contarini 11

è principal: ch’essendo tutti due principi grandi in Italia, ognun di loro procura di superar e parer maggior dell’altro; il che non puoi esser senza emulazion e per conseguenza senza gara ed inimistá dell’un con l’altro. S’aggiunge a queste cause Tesser confinanti tra di loro; il che suol esser causa, come usano, di discordia non solamente fra un principe e l’altro, ma fra le particolar persone il piú delle volte. E se bene al presente questi due duchi si sono congiunti insieme di parentado con aver tolto due sorelle, niente di meno par che non solamente questi matrimoni non siano stati causa d’unirli, ma abbino dato qualche occasione di nuova discordia e nuovi disturbi con continuar la poca buona intelligenza che hanno insieme: perché, nel consegnar a Trento le principesse ai commessi dell’uno e dell’altro di questi principi, ognuno voleva esser il primo a ricever la sua, e ne furono diversi rumori; ma alla fine quella del duca di Ferrara, o per esser sorella di maggior etá, o per esser questa data a un duca, quella a un principe, o per esser cosí voler ed ordine dell’imperator, fu la prima consegnata e la prima a venir a Mantova. Ove, essendo giunte tutte due, in diversi ornamenti fatti alle porte de’ palazzi, come si suol fare in queste occasioni d’allegrezze e d’onori, erano state messe Tarme della casa d’Austria e di questi principi con questi ordini: che Tarma della casa d’Austria era in mezzo, quella di Ferrara alla banda destra, quella di Fiorenza alla sinistra. Del che essendosi doluta assai la principessa di Fiorenza ed altri ch’erano con lei. li fu risposto che il duca di Mantova aveva ordinato cosí per non far pregiudizio a se medesimo, pretendendo d’aver le medesime ragioni di precedenza col duca di Fiorenza, che aveva il duca di Ferrara. Talmente che nel passar che fece poi la duchessa di Fiorenza per il Stado di Ferrara, la qual strada necessariamente convenne fare, se bene erano state fatte molte e gran preparazion per riceverla ed onorarla e se bene il signor don Francesco, bontá del duca, era andato a incontrarla per nome del duca ai confini; niente di manco, non solamente non volse alloggiar sul Stado del duca di Ferrara, ma non volse in quel Stado pur fermarsi e mangiar boccone. Del che il duca di Ferrara