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relazione di gioanni da mulla 165

continuando, e quella sera e tutto il tempo che mi son fermato in quella cittá, a darmi sempre la mano e titolo d’«Eccellenza». A pena partitosi da me don Vicenzo predetto, venne il signor duca nelle mie proprie stanze in persona a vedermi, passando meco quei uffici di rispetto e di riverenza verso la Serenitá Vostra, che so d’aver scritto, né replico per non apportar maggior tedio alle Signorie Vostre eccellentissime. Trovai apparecchiati e preparati baldachini in quasi tutte le stanze del mio appartamento: mi fu applicato il proprio e particolar servizio del signor duca, come di mastro di casa, scalco, trinzante, paggi ed altri, tutti cavallieri e gentiluomini di condizione; ed altro servizio, pur di gentiluomini, per il resto della mia famiglia, con la persona del cavallier Ceruti per assistenza a’ gentiluomini, che erano con me, e del capitan Lorenzo Gelminio per li altri di minor condizione pur della mia compagnia; oltre il detto conte di Gazoldo per la mia persona, che mi ha fatto continua assistenza, per non dir servizi. Stavano allestite sempre dieci carrozze per il mio servizio, con molti staffieri del signor duca e con una continua guardia di alabardieri nella prima sala dell’appartamento dove io ero alloggiato. Nel tempo poi che mi son fermato in Mantova non è, credo, passato giorno che il signor duca non m’abbia fatto qualche particolar onore: quando di mangiare con Sua Altezza, quando di cacce, quando di musica, quando di comedia. Mi fece anco una mattina entrar in un barchetto con lui solo a tirar agli uccelli nel lago. Mi ha fatto veder gran parte del suo palazzo e delle sue gioie e molti luoghi in propria persona; ed infine, l’ultimo giorno innanzi il mio partire, mi regalò di una festa e d’un balletto, che fu fatto dal signor duca stesso, dal principe don Vicenzo e da dui altri cavallieri e da quattro dame, con livrea e mascherata molto bella, che riuscí il tutto certo molto leggiadramente. Nel mio partire ha continuato medesimamente il duca la maniera giá presa di onorar questa legazione. Vòlse ad ogni partito, come ho detto, restituirmi la visita nel punto che ero per partire, e vi venne publicamente con grandissimo numero di cavallieri, e per la strada di fuori, per render maggiormente palese questo