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VIII

RELAZIONE

di

ALVISE MOLIN

ambasciatore straordinario

alla prencipessa Maria Gonzaga

1638

Serenissimo Prencipe, illustrissimi ed eccellentissimi signori, nelle voci che s’odono di novitá e variazioni degli affari di Mantova non ho potuto piú a lungo sofferire io, Alvise Molin, che le miserie della mia infermitá possino per aventura causare alcun pregiudizio al publico interesse. Diversi importanti particolari mi furono conferiti dalla signora prencipessa di Mantova, che per angustia di tempo al mio partire non mi fu permesso ragguargliarne Vostra Serenitá, riserbandomi, gionto che fossi alla sua presenza, di farne relazione. È piacciuto al signor Dio sia stato nel ritorno assalito da febre, che, inforzata dopo il mio arrivo mi ha posto in molto pericolo della vita, e poi, quando speravo esser libero, s’è di novo invigorita a segno che mi tiene oppresso nel letto, con dubio di qualche longhezza, ma con certezza di longa convalescenza. Nei brevi respiri di questa affannosa mia malatia ho procurato cavar tutto il maggior spirito dalla mia debolezza ad adempimento di questo debito, con far poner in carta ciò che l’Eccellenze Vostre illustrissime resteranno servite d’udire e compatire; mentre possono ben credere esser grandi l’aflizioni che sente la mia anima di non