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relazione di alvise molin 205


Il Brondolo, presidente del senato, è quello che fu mandato a Casale per il negozio del Montiglio; e, mentre in cosa di tanto peso se ne vale la signora prencipessa, è da credere che non sii poco il concetto della sua virtú e fede.

Gerolamo Nerli, presidente del magistrato, non entra se non è chiamato.

Il senatore Giovanni Francesco Paraleone s’ha fatto conoscere a Vostra Serenitá qui in Venezia, mentre è venuto ad essequire gli ordeni della padrona. Egli fu uno de’ principali consultori della signora prencipessa in vita del signor duca Carlo. Questo gli ha lastricata la via per condursi all’alto posto di credito nel qual s’attrova, e gli ha fatto acquistar la gran parte che tiene nelli affari di Stato, non ostante l’umiltá della sua nascita. Con pericolo di sua persona servi alla signora prencipessa di consiglier nelle proteste fatte al duca Carlo, delle quali Vostra Serenitá ebbe allora intiera notizia. Questa prova ha fatto credere alla medesima prencipessa di poter tutto depositare alla sua fede.

Il conte Federico Gazino piú per onore che per altro godeiuoco nel Consiglio. Egli è il capitano de’ svizzeri di guardia, ma questi al presente, come Vostra Serenitá sa, sono tratti dalle compagnie de’ soldati della serenissima republica, onde le proprie persone della prencipessa e del duca si possono dire fidate ed assicurate da guardie di Vostra Serenitá.

L’auditor di Camera Federico Bosio, il conte Aurelio Soardo Agnello, fratello del vescovo, e Francesco Guerini, dottor di magistrato, mai s’intricano nelle cose politiche, e questo assiste alli processi delle milizie della Serenitá Vostra. Li sopranominati sono detti «del Consiglio».

Il marchese Guerriero, tutto che senza tal titolo, gode dell’effetto, perché molto communica e consiglia seco la signora prencipessa. È cavaliere di valore, che ha ben servito li duchi di Mantova: ora è riputato da’ francesi d’affetto spagnolo. Ed il signor Della Tur apertamente ha fatto contro di lui il poter suo, recandosi ad offesa il vederlo al governo di Porto; onde ebbe a dire, sin dal principio che vi fu posto, che o il Guerriero non sarebbe stato in Porto o lui non sarebbe stato in Mantova,