Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/23

Da Wikisource.

relazione di alvise contarini 17

gode l’una e l’altra parte, e questi signori di Carpi non hanno niente; onde il cardinale di Carpi aveva giusta causa d’esser nemico a questa casa. Questi sono li rispetti per li quali i ferraresi sperano assai; e so io, per quanto ho inteso da buona banda, che il Cardinal di Ferrara era risoluto d’entrare in conclave con animo di non ceder, anzi di tirar in lungo piú che fusse possibile, perché s’ha doluto di se medesimo che l’altre sede vacanti troppo facilmente abbi cesso. Ma quando non riesca a far papa il Cardinal di Ferrara, il duca attenderá con ogni suo potere a impedir che il duca di Fiorenza non lo facci lui, per l’emulazion che hanno insieme e per i rispetti di Stado. Ed a me in confidenza ha detto uno de’ principali consiglieri del signor duca, e forse d’ordine di Sua Eccellenza acciò lo riferisca all’Eccellenze Vostre, che, per quei che amano e desiderano la pace e la quiete d’Italia non fa che il duca di Fiorenza facci il papa, perché giá si vede che quel duca ha spiriti alti e pensieri regi, e non è dubbio che disegna a cose grandi, e facilmente potrá dar effetto a’ suoi pensieri se continuasse ad aver papi fatti a sua voglia; oltre che si poteva reputar che quella Sede si facesse ereditaria dei voleri de’ duchi di Fiorenza, perché faria far cardinali suoi confidenti, che sempre fariano papa chi piacesse a lui. E se ben passano rispetti cosí grandi e cosí importanti fra un principe e l’altro, ognun di loro però si sforza di crederli e persuadere il contrario all’altro; e per quell’effetto il Cardinal d’Este fratello del duca, come ho scritto all’Eccellenze Vostre, nell’andar a Roma s’aveva però deliberato far altra strada per quiete del Cardinal: ha fatto la strada di Fiorenza per farsi l’animo di quel duca, se non frustatorio, almanco non contrario. Ed essendosi ritrovato col duca di Ferrara l’ambasciator del duca di Fiorenza, che sta ordinariamente a Ferrara, come lui medesimo m’ha referito, s’ha sforzato di persuaderli che il suo duca non saria contrario al desiderio del Cardinal di Ferrara, perché l’ama e stima assai, come lo mostrò quando il cardinale era al governo di Siena per armi del re di Francia, nel qual tempo il duca di Fiorenza gli fece ogni commoditá e cortesia.