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relazione di alvise contarini |
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gode l’una e l’altra parte, e questi signori di Carpi non hanno
niente; onde il cardinale di Carpi aveva giusta causa d’esser
nemico a questa casa. Questi sono li rispetti per li quali i ferraresi
sperano assai; e so io, per quanto ho inteso da buona
banda, che il Cardinal di Ferrara era risoluto d’entrare in conclave
con animo di non ceder, anzi di tirar in lungo piú che
fusse possibile, perché s’ha doluto di se medesimo che l’altre
sede vacanti troppo facilmente abbi cesso. Ma quando non riesca
a far papa il Cardinal di Ferrara, il duca attenderá con ogni
suo potere a impedir che il duca di Fiorenza non lo facci lui,
per l’emulazion che hanno insieme e per i rispetti di Stado.
Ed a me in confidenza ha detto uno de’ principali consiglieri
del signor duca, e forse d’ordine di Sua Eccellenza acciò lo
riferisca all’Eccellenze Vostre, che, per quei che amano e desiderano
la pace e la quiete d’Italia non fa che il duca di Fiorenza
facci il papa, perché giá si vede che quel duca ha spiriti alti
e pensieri regi, e non è dubbio che disegna a cose grandi, e
facilmente potrá dar effetto a’ suoi pensieri se continuasse ad
aver papi fatti a sua voglia; oltre che si poteva reputar che quella
Sede si facesse ereditaria dei voleri de’ duchi di Fiorenza, perché
faria far cardinali suoi confidenti, che sempre fariano papa
chi piacesse a lui. E se ben passano rispetti cosí grandi e
cosí importanti fra un principe e l’altro, ognun di loro però
si sforza di crederli e persuadere il contrario all’altro; e per
quell’effetto il Cardinal d’Este fratello del duca, come ho scritto
all’Eccellenze Vostre, nell’andar a Roma s’aveva però deliberato
far altra strada per quiete del Cardinal: ha fatto la strada di
Fiorenza per farsi l’animo di quel duca, se non frustatorio,
almanco non contrario. Ed essendosi ritrovato col duca di Ferrara
l’ambasciator del duca di Fiorenza, che sta ordinariamente
a Ferrara, come lui medesimo m’ha referito, s’ha sforzato di
persuaderli che il suo duca non saria contrario al desiderio
del Cardinal di Ferrara, perché l’ama e stima assai, come lo
mostrò quando il cardinale era al governo di Siena per armi
del re di Francia, nel qual tempo il duca di Fiorenza gli fece
ogni commoditá e cortesia.