Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/306

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VII. Relazione di Niccolò Dolfin, 1632.

Morto il duca Ferdinando Gonzaga (29 ottobre 1626), il senato deliberò l’invio d’un ambasciatore straordinario, che fu Niccolò Dolfin (Senato-segreti, reg. 126, c. 236 b, 23 gennaio 1626 more veneto, e Segretario alle voci, 23 gennaio 1626 m. v.). Ma, ritardatane la partenza, nel frattempo morì anche il nuovo duca di Mantova, Vincenzo; cosícché, il 31 marzo 1628, si dovette rinnovare la deliberazione (Senato-segreti, reg. 128, c. 42 a, e Segretario alle voci, 31 marzo 1628), che pur questa volta rimase sospesa a causa dei gravi avvenimenti del Mantovano. Cessate la guerra e la peste, partì finalmente il Dolfin, dopo 5 anni d’attesa, e appena ritornato in patria presentò una breve scrittura sulle trattative di matrimonio del nuovo duca di Mantova, Carlo di Nevers e Rhètel; indi, il 3 agosto 1632, lesse in senato la sua relazione, che ci pervenne originale (Relazioni, busta 18), mentre non ci giunsero i suoi dispacci

VIII. Relazione di Alvise Molin, 1638.

Per la successione all’avo, Carlo di Nevers (m. 23 settembre 1637), del giovinetto Carlo, sotto la tutela della madre, Maria Gonzaga, il senato deliberò l’invio d’un ambasciatore straordinario (Senato-corti, reg. 9, c. 21 b, 30 marzo 1638), che fu Alvise Molin (Segretario alle voci, 4 aprile 1638). Questi si fermò quattro giorni a Mantova e al suo ritorno lesse la relazione, che conservasi originale (Relazioni, busta 18) e anche in una piú tarda copia nell’archivio di Stato in Torino, biblioteca j. b. x. 3. Della commissione e dei dispacci non trovai traccia alcuna.