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de qualche travagio, è opinion che questo Stado mettesse insieme 8 o 10.000 fanti, assai buona zente, perché hanno costumado questi ultimi duchi di lassar andar li sudditi soi alla guerra per servizio di Carlo V imperator e del re di Spagna, so fiol, con opinion che l’aver li sudditi soi assuefatti alla milizia li dovesse resultar di benefizio anche a loro.

Erano reputadi li duchi di Mantoa li piú contenti e felici principi che fossero in Italia, prima che avessero il marchesado di Monferá, del quale ora son per parlar; perché, essendo vassali e sotto la protezion dell’imperio, vivendo in bona grazia dell’imperator, essendo respetadi dai pontefici, amati dalla Serenitá Vostra e stimadi ancora dai re de Franza, vivevano in una grandissima sicurtá e contentezza. Ma, pervegnudo in casa sua el marchesado de Monferá, al tempo di Federigo, padre di questo duca, questo suo odo, questa sua quiete si mutò in un grandissimo travagio: perché prima, nel far la lite con el duca di Savoia per la possession di questo Stado, el duca Federigo spese per molte e molte vie una eccessiva quantitá de danari e si privò in poco tempo di quanto aveva in molti anni accumulado; di piú aggravò assai i sudditi e fece grandissimi debiti; poi, nelle guerre tra Franza e Carlo V e tra Franza e Spagna, quel paese è stato tanto lacerato e guasto, ed in molti luoghi ha patido sachi, rapine ed incendi, che ha dato grandissimi dolori e molestie a chi l’ha posseduto. Finalmente per causa di questo Stado la casa di Mantoa si attrova ancora in differenzia con la casa di Savoia, avendo la casa di Savoia molte pretension sopra il Monferá, le qual el presente duca ha renovade, allegando che Carlo V, che diede la sentenzia contra so padre a favor de Federigo, giudicò sopra il possessorio e non sopra il petitorio. Onde assolutamente il marchese di Pescara aveva persuaso il presente duca suo cugnado ad entrar in negozio con el re cattolico di permutar el Monferá con Cremona, e si saria anche contentado de permutarlo con il paese di Gieradada, per uscir di questa molestia ed assicurar anche il re di Spagna de podersi sempre valer del Monferado secondo il suo proposito. Afa Sua Maestá non volse ascoltar fa pratica.