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relazione di francesco morosini 89


Ha questo principe tre figlioli maschi legittimi, nati di Leonora Medici, nipote del granduca di Toscana, figliola del giá granduca Francesco e sorella della regina di Francia: cioè Francesco il principe, Ferdinando il cardinale e don Vincenzo. Di piú ha un figliol natural, nominato don Silvio, nato della marchesa della Grana, che fu moglie del marchese Carretto. Di femine ne ha due: una, moglie del duca presente di Lorena; l’altra, ch’è in corte, di etá di 9 anni in circa. Il principe è di anni 22, giovine di bellissimo aspetto, di nobilissimi e umanissimi costumi e, per quello che fin qui si può conietturare, assai diverso di natura dal padre, affermandosi che lui debba essere ristretto nel spendere e sia per imitare il duca Guglielmo suo avo (che mediante il buon governo lasciò al figliol un milione d’oro in contanti, 400.000 in crediti e 300.000 in grani da servirsene nelle occorrenti necessitá), raccontandosi ch’esso principe piú volte si doglia delle azioni del padre e loda quelle dell’avo, che sopra tutto attese a governar il suo, procurar abondanza a’ sudditi, administrarli buona giustizia e rispettar le loro donne: stimando egli cosa poco conveniente alienar con tal mezzo gli animi de’nobili ed esser lui l’instrumento della loro infamia. Di maniera ch’ognuno si promette di lui ottimo e giustissimo governo. Questo sará erede universale dopo la morte del padre, e per ora ha avuto assiguramento di 40.000 scudi l’anno per le spese della sua corte e dell’infante sposa.

Il signor cardinale, secondogenito, è di etá di anni 21, di faccia amabilissimo, dedito alle lettere e alla musica e di vivacissimo ingegno. Possiede il priorato di Barletta, l’abbazia di Lucedo in Monferrato e altri benefizi ecclesiastici per la suinma di ducati 25 in 30.000; e a questo ancora si pensa di dare tanto assegnamento che abbia con le sue entrate 50.000 ducati l’anno. Dicono che ’l padre lo deve fare per scarico di coscienza, avendo sino a quest’ora goduto e consumato le sue entrate. Egli andará a Roma al Natal prossimo e vi si fermará per 4 o 5 mesi; e sperano che l’andata sua debba essere di poco interesse alla casa, poiché si ritrovano avere tutti li mobili e argenti, che furono del Cardinal Gonzaga vecchio, de’ quali si