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MASTRO ZACCARIA.




I.


Una notte d’Inverno.


La città di Ginevra è situata alla punta occidentale del lago a cui dà o da cui riceve il nome. Il Rodano, che la traversa uscendo dal lago, la spartisce in due quartieri distinti ed è esso stesso diviso nel centro della città da un’isola che sorge fra le due sponde. Siffatta disposizione topografica si riproduce sovente nei gran centri di commercio o d’industria. Senza dubbio i primi indigeni furono sedotti dalle agevolezze di trasporto che offrivan loro i rapidi rami dei fiumi, codeste «vie che camminano da sè», secondo la frase di Pascal, e che nel Rodano sono vie che corrono.

Nel tempo in cui edifici nuovi e regolari non sorgevano ancora su quest’isola ancorata come una chiatta olandese in mezzo al fiume, il meraviglioso cumulo di case addossate le une alle altre offriva all’occhio una confusione piena di fascino. La poca estensione dell’isola aveva costretto alcuno di questi edifici ad inerpicarsi sopra palafitte cacciate nelle forti correnti del Rodano. Quei grossi panconi anneriti dal tempo, corrosi dalle


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