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capitolo iv. 95

Gli abitanti di Ginevra se ne andavano tranquillamente per le vie della città cianciando allegri del ritorno della primavera. Geranda, tenendo a braccetto il vecchio, si diresse verso la chiesa di S. Pietro, e Scolastica li seguiva portando i loro libriccini da messa. Furono guardati passare con curiosità. Il vecchio si lasciava guidare come un fanciullo od a dir meglio come un cieco, e fu quasi con un sentimento di terrore che i fedeli di S. Pietro lo videro passare la soglia della Chiesa ed affrettarono anzi a tirarsi in disparte quand’egli si accostò. Già si udivano i canti della messa maggiore. Geranda si diresse verso il banco consueto e vi si inginocchiò nel più profondo raccoglimento. Mastro Zaccaria rimase in piedi accanto a lei.

Le cerimonie della messa si compirono colla maestosa solennità di quei tempi di credenza, ma il vecchio non credeva, egli non implorò la pietà del cielo col grido di dolore del kyrie; non cantò le magnificenze dei cieli col gloria in excelsis. La lettura del Vangelo non lo tolse a’ suoi pensieri da materialista e dimenticò di associarsi agli omaggi cattolici del credo. L’orgoglioso vecchio se ne stava immobile, insensibile e muto come una statua di sasso, ed anche al momento solenne in cui il campanello annunciò il miracolo della transubstanziazione, non si curvò e guardò in faccia l’ostia divinizzata che il prete elevava sopra i fedeli.

Geranda guardò il padre, e lagrime copiose bagnarono il suo libriccino da messa.

In quel momento l’orologio di S. Pietro suonò la mezza delle undici ore. Mastro Zaccaria si volse vivamente verso il vecchio campanile che ancora parlava. Gli parve che il quadrante interno lo guardasse fisso, che le cifre delle ore brillassero quasi fossero scolpite a linee di fuoco e che le frecce dardeggiassero una scintilla elettrica dalle punte accuminate. Finì la messa. Era uso che l’Angelus si dicesse al mezzodì, ed i sacerdoti prima di lasciare il tabernacolo aspettavano che suonasse l’ora all’orologio del campanile. Alcuni istanti ancora e questa preghiera sarebbe salita ai piedi della Vergine,