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pj bisogna riflettere, che siccome più volte si è detto, in ogni Stato si deve considerare l’annua consumazione, e la riproduzione annua. Se l’eccedente delle annue nostre produzioni non sia eguale al valore delle merci e generi, che riceviamo dal di fuori, converrà necessariamente che esca della merce universale per saldar le partite colle altre nazioni, la proibizione all’uscita del denaro sarebbe un voler togliere l’effetto lasciando sussistere la cagione.

In uno Stato poi, dove un’onda d’argento puro abbia sempre il medesimo valore, che un’altr’oncia d’argento puro qualunque sia l’impronto, e la denominazione dei pezzi che la compongono, e qualunque sia il volume di essi cagionato dalla vile materia, a cui sta frammischiata; dove lo stesso possa dirsi e nell’argento, e nell’oro, e nel rame monetati; dove la proporzione fra un metallo e l’altro sia la medesima dei prezzi comuni dei metalli, in quella nazione, dico, non uscirà mai un’oncia d’oro, o d’argento, se non per rientrarvi un valore eguale o in merce universale, o in particolare; e potrà entrarvi anche valor maggiore trasmettendo agli