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agli elementi, si sarà fatto un cattivo cambio, perchè si sarà abbandonata la realità per l’apparenza. Uno Stato è una vasta famiglia; preme il sapere esattamente in fin d’anno, se accresca o scapiti; quai sieno gli articoli, su i quali s’impoverisce; quali sieno quelli, su i quali si rinforza; il nome de’ creditori, e de’ debitori suoi è assai indifferente, e la patria originaria delle merci presso a poco si sa. Io credo adunque, che lo spoglio de’ libri delle dogane debba farsi colla distinzione d’ogni merce, col prezzo di ciascuna, e coll’unica divisione mercantile dare ed avere, ma che si faccia, lo ripeto, con un conteggio non arbitrario, ma giustificabile in ogni asserzione. Una carta fatta su questi principj rende avvertito un abile politico dello stato verisimile, in cui trovasi l’industria della nazione, e questo solo prospetto può indicargli qual sia il ramo che meriti più pronto soccorso, quale prenda incremento e vigore, a qual classe d’uomini debba preferibilmente portare ajuto o nella agricoltura, o nella man d’opera, acciocchè si mantengano nella nazione vigorosi più che si può tutti i rami dell’annua riproduzione. Mancando in un simile prospet-


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