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lore è egualmente rappresentato da quanto si dà in concambio di esso, e questa proprietà di rappresentare il valore è comune a tutte le altre merci generalmente contrattate. Altri ravvisano il denaro come un pegno per ottenere le merci; ma sotto di questo aspetto egualmente pure le merci sono un pegno del denaro. Queste definizioni non competono privativamente al denaro.

Il denaro è la merce universale; cioè a dire è quella merce, la quale per la universale sua accettazione, per il poco volume che ne rende facile il trasporto, per la comoda divisibilità, e per la incorrottibilità sua è universalmente ricevuta in iscambio di ogni merce particolare. Mi pare, che riguardando il denaro sotto di questo aspetto venga definito in modo che se ne ha una idea propria a lui solo, che esattamente ce ne dimostra tutti gli officj.

Introdotta che sia l’idea del denaro in una nazione, l’idea del valore comincia a diventare più uniforme, perchè ciascuno la misura colla merce universale. I trasporti da nazione a nazione diventano la metà più facili; poichè la nazione, dalla quale si riceve la merce particolare, non


ricusa