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coltura: la spensieratezza, la profusione del proprietario delle terre, sebbene in alcuni casi particolari siano di danno, comunemente però sono un ajuto all’annua riproduzione.

Sarebbe un’idea di perfezione Platonica il pretendere che nello Stato non vi fossero meri consumatori. Le ricchezze legittimamente acquistate hanno da esser salve al possessore; se questo debb’essere, è anche necessario che vi sieno uomini, ai quali non si possa interdire il far nulla. Questo ceto non obbligato a pensare al vitto ed ai comodi che di già possede, sarà il seminario, da cui si avranno i giovani meglio educati per essere Magistrati, uomini di lettere, capitani; giovani, ai quali non mancarono i mezzi per essere educati, ed ai quali non è necessario di contribuire per il servigio pubblico quel prezzo, che si dovrebbe a chi non avesse che il solo stipendio di campare.

Sono gravosi allo Stato i consumatori che non possedono, o vivono accattando o con importunità, o con altri artifizj il vitto. Essi sono un vero sopraccarico di tributo su gli altri Cittadini operosi, nè altro effetto producono, se non appunto quello di


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