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re, che gli utili che si potrebbero avere dall’agricoltura, suppongono la massima libertà del commercio delle derrate; che vi vuole una energia non volgare per intraprendere d’accrescere il valore de’ fondi terrieri; che l’indolenza umana sa che preferisca un utile minore, ma agiato, a un maggiore che richiede inquietudine e occupazione; che dove l’attività non sia universalmente in fermento, pochi uomini osano slanciarsi sopra il livello comune. Se adunque non vi saranno comodi e sicuri impieghi de’ capitali a più alto interesse, la maggior parte de’ creditori pubblici si contenterà del ribasso, e lascierà i suoi capitali su i banchi. Da questo fatto non vi è miglior ragione per argomentare in favore dell’agricoltura di quella che vi sarebbe per argomentare in favore delle manifatture. L’interesse del denaro ribassato promuove l’industria nazionale, siccome si è detto; ma non è una prova che l’industria sia già in piena attività. Ho detto pure che dall’interesse del denaro si può calcolare la reciproca felicità delle nazioni; ma ciò s’intende un interesse uniformemente ribassato ne’ denari che si accomodano, e al-


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