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legislatore, e l’equilibrio, quel ceto d’uomini anticipatamente caricato del tributo soffre un peso maggiore delle ordinarie sue forze; quanto più sarà debole e povera la classe a preferenza caricata, tanto più sarà da temere lo scoraggimento dell’industria, o l’evasione degli abitanti. Il primo canone dunque per dirigere il tributo sarà: non piombar mai immediatamente sulla classe de’ poveri.

Si è creduto che ogni tributo finalmente si riduca a una capitazione, e su questo principio si è immaginato, che la forma più semplice sia tassare egualmente ogni abitante. Il ragionamento, che si fa, si è questo: Ogni uomo a misura che è facoltoso gode delle manifatture e dei servigj d’un maggior numero di poveri Cittadini, ai quali forza è che paghi non solamente il vitto corrispondente al tempo, che impiegarono per lui, ma altresì il tributo proporzionato a questo tempo medesimo, che da essi si è dovuto pagare. In conseguenza di ciò la capitazione si conguaglia dà se medesima, e al terminar di ogni anno avrà pagato maggior tributo ogni uomo in ragione degli agj maggiori che ha goduto, e il popolo che non possede sarà stato in-


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