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tieramente indennizzato. Ma quello discorso ha, contro di se il tempo del conguaglio, cioè lo spazio, in cui debba il povero far la guerra al ricco. Aggiungasi a tutto ciò la ostilità che seco porta un simile tributo, e la odiosa servitù, a cui degrada l’uomo, poichè quando il tributo abbia per base o i fondi stabili, o le merci di un Cittadino, il tributo è una azione che cade sulla cosa, e non sulla persona. Laonde la pena di non aver pagato il tributo sarà la perdita, tutto al più, del fondo o della merce. Ma quando il tributo cade sulla persona, l’uomo medesimo, la sua libertà, la sua esistenza personale vengono ipotecate per il tributo, e la povertà e l’impotenza vengono offese e oppresse da quelle leggi medesime, che dovrebbero pure esser fatte per sollevarle e difenderle. Ogni angolo più riposto dello Stato, ogni povera capanna debb’essere visitata dai perlustratori; se la famiglia d’un povero contadino non ha la moneta del censo, l’insensibile esattore la ridurrà all’esterminio; si vedranno i gabellieri a forza strappare le marre, i vomeri, e una semplice, virtuosa e povera famiglia resterà in totale rovina. Questa immagine deve realizzarsi do-


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