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ro anch’esse a contribuire il tributo nazionale. Ma non è questo il luogo opportuno ad una così difficile discussione. Non è possibile di finire in poche parole problemi tanto complicati, le soluzioni generali dei quali saranno tanto più vaghe, quanto le equazioni particolari, da cui si deducono, saranno più indeterminate.

Fra il venditore, ed il compratore immediatamente. È Principio universale addottato e dalla ragione, e dall’autorità (la quale al più non può essere nelle Scienze, che hanno per base la ragione umana, che una semplice occasione di sospettare della maggiore, o minor veracità delle nostre opinioni) che si debba lasciar libera e sollevata la circolazione interna delle merci, rendere i trasporti meno dispendiosi, che sia possibile: ma non perciò sarà egualmente vero in tutte le circostanze, e relazioni varie delle Nazioni, che non si debba mai collocare il tributo in modo, che direttamente accresca le spese di trasporto da luogo a luogo nello Stato: perchè sarebbe, come se si allontanasse fisicamente un luogo dall’altro, conseguentemente tenda a diminuire i contratti, e la circolazione. Troppe parole vi vorrebbero a sviluppare con quella minuta esattezza, che si richiede in una tale scienza appoggiata ad un numero di dati così vario, tutti i punti di vista, coi quali si debbe tessere una Tariffa di Finanze. Basti riflettere, che tutte le Tariffe non sono fatte appunto ad altro fine, che per accrescere le spese di trasporto da luogo a luogo, acciocchè questo accrescimento di spe-


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