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riproduzione annua, necessariamente la nazione deve deperire, poichè ogni anno diminuisce e consuma del suo capitale oltre i frutti. Ma questo stato, come ognun vede, non può essere permanente al di là d’un certo limite, essendo che, o saran forzati a partirsene tanti consumatori, quanti corrispondono al debito nazionale, ovvero saran costretti a diventar riproduttori, e così pareggiare le partite. La nazione dunque in questo caso dal male medesimo riceve la spinta al rimedio, e non secondandola dovrà diminuire il popolo, e indebolirsi lo Stato finchè si restituisca l’equilibrio.

Nella nazione poi, ove l’annua riproduzione ecceda la consumazione, ivi dovrà accrescersi la merce uaiversale, la quale resa più familiare e comune ivi, che nei finitimi, andrebbe gradatamente incarendo i prezzi delle riproduzioni, per modo che non avrebbero più esito presso gli esteri, i quali d’altra parte si rivolgerebbero per ottenerle, ciò che sarebbe se la merce universale giacesse ivi con poco moto, di che si parlerà in seguito: ma la merce universale acquistata coll’indusiria accrescerà ivi i bisogni, moltiplicherà i con-


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