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pratore può diventar venditore, e il venditore compratore, senza discapito o guadagno sensibile. Sia per esempio il prezzo comune della seta un gigliato per libbra, dico essere egualmente ricco colui che possede cento libbre di seta, quanto colui che possede cento gigliati, poichè il primo facilmente può, cedendo la seta, avere 100. gigliati, e parimente il secondo cedendo 100. gigliati aver 100. libbre di seta: che se maggior difficoltà vi fosse in uno di questi due a fare il cambio, allora direi che il prezzo comune non sarebbe più d’un gigliato per libbra. Il prezzo comune è quello, in cui nessuna delle parti contraenti s’impoverisce.

Giovi il riflettere, come il prezzo comune dipendendo dalla comune opinione degli uomini non può trovarsi se non in quelle merci, le quali siano comunemente in contrattazione. Le altre merci rare e di minor uso necessariamente debbono avere un prezzo più arbitrario, e variabile, dipendente dall’opinione di pochi, senza il contrasto d’un libero mercato, in cui cozzino in gran numero i reciproci interessi degli uomini per livellarsi.

Quai sono dunque gli elementi che for-


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