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bisognerà cederne quantità maggiore per ogni merce particolare. Ma siccome l’effetto della merce universale, gradatamente e ripartitamente su molti entrando in uno Stato, si è di accrescere sempre più le voglie per le merci particolari, nè verrà quindi, che quanto la merce universale sarà meno ammassata, e più suddivisa in molti, tanto più conserverà di valore, e meno alzerà il prezzo delle merci particolari.

L’abbondanza apparente, cioè quella che contribuisce alla formazione del prezzo, cresce col numero delle offerte, e scema col numero delle medesime. M’intendo con ciò di dire che l’abbondanza apparente si misura col numero de’ venditori. Per conoscere questa verità si consideri, che se in una Città vi fosse alimento bastante per nutrire il popolo per un anno, ma questo alimento fosse in potere di un uomo solo, quel solo venditore condurrebbe al mercato giornaliero la sola quantità proporzionata alla vendita di quel giorno, e così le offerte sarebbero ridotte al minimo grado, l’abbondanza apparente sarebbe la minima possibile, conseguentemente il prezzo sarebbe il massimo possibile, dipenden-


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