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dicamente bisogno e abbondanza. Egli è malinconico errore di riguardare gli uomini ridotti a gettare il dado a chi debba morire di fame; riguardiamoli con occhio tranquillo, e riceveremo idee più vere e consolanti. Fratelli d’una vasta famiglia sparsa sul globo, spinti a darci vicendevolmente soccorso, vedremo il gran Motore della vegetazione averci largamente provveduti di quanto fa d’uopo per sostenere i bisogni della vita. I soli vincoli artificiali hanno potuto ridurre gli Stati ai timori della fame, i quali cresciuti a un dato segno sicuramente la producono, quand’anche si trovi provvisione bastante a saziarla. La maggior parte delle carestie non sono fisiche, ma di opinione: di quella opinione regina del mondo, che distribuisce la felicità, e la miseria e sugli uomini, e su i regni, con maggiore impero e sicurezza di quello che non lo facciano tutti gli altri esseri fisici collegati.

Dico che le leggi proibitive sono o insterilitrici, o inutili. Ho provato che sono insterilitrici, perchè diminuiscono il numero de’ venditori; resta a provare quando sieno inutili. Tali sono, quando uno Stato non produca del superfluo nel gene-


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