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zioni. Supponiamo che il prezzo comune della merce realmente sia 12. lire, cosicchè se la contrattazione fosse libera nel mercato, comunemente si venderebbe la merce a lire 12. La legge comanda che il prezzo sia 11. Ecco sconvolto tutto l’ordine delle cose; il prezzo non è più in ragione diretta de’ compratori, e inversa de’ venditori. Il prezzo non è più il grado d’opinione, che danno gli uomini alla merce. Il prezzo è divenuto un atto arbitrario della legge, il quale fa torto al venditore, e conseguentemente tende a diminuire il numero di essi. Quali effetti ne accaderanno? I venditori scemeranno; i venditori si conformeranno il meno che si può alla legge, quindi di quella merce se ne trasmetterà agli esteri anche di più del superfluo; si cercherà di falsificare la merce, e frammischiarvi materie di minor valore; si cercherà di frodare il peso, e la misura, e gli esecutori della legge potranno bensì ansanti in moto e guerra continua sacrificare alcune vittime ree di un delitto arbitrariamente creato, senza che cessi perciò il disordine, o l'abbondanza pubblica regni mai; poichè una legge che abbia contro di se la natura, e l’interes-


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