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come si è detto, incautamente trascurando i nazionali le ricchezze fisiche a fronte di quelle che sono ricchezze di convenzione.

Si osservi, che la ricchezza d’una nazione non si misura tanto per l’assoluta quantità de’ beni che possede, quanto per la proporzione che passa fra di essa e le nazioni che l’attorniano, e commerciano con lei. La ricchezza acquistata adunque colle miniere farà la metà meno effetto nella ricchezza nazionale, di quello che farebbe una egual somma venuta per il Commercio, essendo che quest’ultima sarebbe una quantità accresciuta alla nazione, e diminuita ad un altro Stato, lo che importa doppia quantità nella proporzione fra gli due Stati.

Annotazioni.

Abbiamo osservato. In fatti cominciando dal §. IV. in seguito: poi nel X. e nell’XI. s’è dall’Autore stabilito come principio inconcusso, che il prezzo delle merci è in ragione diretta de’ Compratori, e inversa de’ Venditori, e che però l’abbondanza si assicura, allorchè si diminuiscono i primi, e si accrescono i secondi. Ora in questo §. dice: Egli è in natura, che i Venditori si moltiplicano a misura che i Compratori crescono in


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