Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/109

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per un reuma d'un cantante. 85


Pianto sguaiato, che del mondo vecchio
     In noi l’uggia trapianta e il malumore!
     Purchè la pancia il cuoco, ed un tenore
                                        C’empia l’orecchio,

Che importa a noi del nobile intelletto
     Che per l’utile nostro anela e stenta,
     Del Poeta che bela e ci sgomenta
                                        Con un sonetto?

Dell’ugola il tesoro e dei registri
     Di noi stuccati gli sbadigli appaga:
     Torni Dante, tre paoli; a te, la paga
                                        Di sei Ministri.

Signor! Tu che alla pecora tosata
     Volgi in aprile il mese di gennaio,
     E secondo il mantel tarpi a rovaio
                                        L’ala gelata,

Salva l’educatrice arte del canto;
     A te gridano i palchi e la platea:
     Miserere, Signor, d’una trachea
                                        Che costa tanto.

Anzi del cranio rattrappiti e monchi
     Gli organi lascia che non danno pane,
     E la poca virtù che vi rimane
                                        Cali ne’ bronchi.

S’usa educar, lo so; ma è pur corbello,
     Bimbi, chi spende per tenervi a scuola!
     Gola e orecchi ci vuole, orecchi e gola;
                                        Pêste al cervello!