Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/146

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122 la terra dei morti.


Ecco, su tutti i punti
     Della tomba funesta
     Vagar di testa in testa
     Ai miseri defunti
     Il pensiero abbrunato
     D’un panno mortuario.
     L’artistico, il togato,
     Il regno letterario

È tutto una moría.
     Niccolini è spedito;
     Manzoni è seppellito
     Co’ morti in libreria.
     E tu giunto a Compieta,
     Lorenzo, come mai
     Infondi nella creta
     La vita che non hai?

Cos’era Romagnosi?
     Un’ombra che pensava,
     E i vivi sgomentava
     Dagli eterni riposi.
     Per morto era una cima,
     Ma per vivo era corto;
     Difatto, dopo morto
     E più vivo di prima.

Dei morti nuovi e vecchi
     L’eredità giacenti
     Arricchiron parecchi
     In terra di viventi.
     Campando in buona fede
     Sull’asse ereditario.
     Lo scrupoloso erede
     Ci fa l’anniversario.