Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/194

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170 i brindisi.


Venendo poi dal vecchio testamento
     A ripassar le cronache del nuovo,
     Cariche, uffici, più d’un sacramento,
     Parabole, precetti, esempi, trovo
     (Se togli qua e là qualche miracolo)
     Che Cristo li fe’ tutti nel Cenacolo.

Sembra che quella mente sovrumana
     Prediligesse il gusto e l’appetito;
     Come fu visto alle nozze di Cana
     Che sul più bello il vino era finito,
     Ed ei col suo potere almo e divino
     Lì su due piedi cangiò l’acqua in vino.

Ed oltre a ciò rammentano i cristiani,
     E nemmeno l’eretico s’oppone,
     Ch’egli con cinque pesci e cinque pani
     Un dì sfamò cinque mila persone,
     E che gliene avanzâr le sporte piene,
     Nè si sa se quei pesci eran balene.

Ne volete di più? l’ultimo giorno
     Ch’ei stette in terra, e che alla mensa mistica
     Ebbe mangiato il quarto cotto in forno,
     Istituì la legge eucaristica,
     E lasciò nell’andare al suo destino
     Per suoi rappresentanti il pane e il vino.

Anzi, condotto all’ultimo supplizio,
     Fra l’altre voci ch’egli articolò
     Dicon gli evangelisti che fu sitio;
     Ed allorquando poi risuscitò,
     La prima volta apparve, e non è favola,
     Agli apostoli, in Emaus, a tavola.